Bocca della Verità a Roma

Vacanze Romane e il tombino più famoso del mondo: la Bocca della Verità

11/12/2021
Blog SaintsTour

Bocca della Verità…I più giovani magari non l’hanno mai visto, ma chi ha qualche anno e qualche capello bianco in più, non può non ricordare la scena del film Vacanze Romane (1953) in cui Gregory Peck racconta a un’ingenua e stupita Audrey Hepburn, la leggenda secondo cui il faccione di pietra inghiottirebbe la mano del bugiardo che osasse sfidarlo infilandola nella sua bocca.

Peck finge di restare mutilato. Vabbè, come scherzo non è un granché, ma in fondo erano gli anni Cinquanta… Il mascherone è murato da tempo immemorabile in una parete dell’atrio di Santa Maria in Cosmedin, in Piazza Bocca della Verità. Riconoscerete facilmente il luogo, primo perché la piazza in cui è collocato si chiama, per l’appunto, Piazza Bocca della Verità, e poi perché di fronte all’ingresso della basilica, staziona stabilmente una lunghissima fila di turisti desiderosi non di visitare la chiesa (e fanno male, perché si tratta di uno dei pochissimi esempi di architettura sacra medievale a Roma), ma di scattare la foto di rito con la mano infilata nella bocca del nostro faccione. Faccione che, per inciso, di minaccioso non ha nulla, anzi, con quegli occhi sgranati e l’espressione vagamente stupita, sembra sorprendersi per tanta attenzione e fama.

Bocca della Verità, ecco la sua vera storia

Lui, che aveva iniziato la sua “carriera” nella Roma Imperiale come onesto tombino in marmo della Cloaca Maxima, una delle più antiche condotte fognarie dell’Urbe. Non si sa bene chi o cosa dovesse rappresentare in origine, però, dato che i tombini, la cui funzione era quella di “inghiottire l’acqua”, erano tradizionalmente associati a divinità fluviali o marine, molti tendono a identificarlo con il dio Oceano. La leggenda che lo circonda ha radici antichissime, venendo già menzionata nell’XI secolo nei primissimi Mirabilia Urbis Romae – una sorta di Lonely Planet per turisti medievali pieno di dritte interessanti – che lo accreditavano come oracolo in grado di pronunciare profezie.

Nello stesso periodo prese a circolare la voce che fosse stato scolpito da un tale Virgilio (non quello dell’Eneide, un suo omonimo vissuto nel VI secolo), a tutto vantaggio dei mariti desiderosi di appurare la fedeltà delle proprie spose: nacque così la credenza, diffusasi rapidamente in tutta Europa, che vuole che i bugiardi avessero la mano mozzata. Da quel momento in poi, siamo nel XV secolo, gli aneddoti presero a fioccare, e il tombino divenne ufficialmente noto come “Bocca della Verità”.

Tra le storielle più divertenti quella legata all’astuzia di una moglie che fedifraga lo era sul serio. Appurata l’intenzione del marito di sottoporla pubblicamente al giudizio “tranciante” del mascherone, la donna disse al proprio amante di recarsi di fronte alla chiesa e di abbracciarla e baciarla di fronte a tutti i presenti fingendosi matto. Allorché il consorte, obbligandola ad infilare la mano nella Bocca della Verità, le domandò se mai uomo l’avesse stretta tra le braccia, la donna rispose in tutta calma: “Solo mio marito e il folle che mi ha baciata pocanzi”, ed ebbe la mano salva. Quando uno è furbo…

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