
Roma nascosta: Via dell’Arco dei Banchi
A Roma non sono molte le vie porticate; una di queste è il sorprendente Arco dei Banchi, a pochi passi da Castel Sant’Angelo. Edificata intorno al XV secolo, la strada collega Via Paola e Via del Banco di Santo Spirito.
Essa prende il nome dai “banchi” (le botteghe) che commercianti, ma soprattutto scrivani, notai e banchieri avevano stanziato in questo quartiere. Questo posto era protetto dalle Mura Leonine, centro vivace di traffici e scambi, cuore pulsante della vita cittadina rinascimentale.
Qui aveva stabilito la propria residenza anche il ricchissimo e potentissimo Agostino Chigi, detto “il Magnifico”, finanziatore di pontefici (Alessandro VI Borgia, Giulio II della Rovere e Leone X de’ Medici) e mecenate di Raffaello.
A Roma, la piena del 1277: quando il Tevere divenne “torbido”

All’ingresso della via, una lapide segna il livello raggiunto dalle acque del Tevere. La rovinosa piena del 1277, seppellì buona parte del quartiere di Borgo, sotto una massa di fango e detriti.
In una semigotica un po’ incerta, l’epigrafe recita: Huc. Tiber / accessit. set. turbi / dus hinc. / cito. cessit / anno Domini M.CC. LXXVII / ind VI. m no/vemb die VII. / eccl a vac/ante.
Tradotto suona pressappoco così: “Qui arrivò il Tevere, ma torbido/da qui rapidamente si ritirò, nell’anno del Signore 1277/nella sesta indizione/il settimo giorno del mese di novembre/la chiesa era vacante”.
La chiesa vuota cui si fa riferimento è quella medievale dei Santi Celso e Giuliano, sulla cui facciata la lapide era originariamente collocata. È la memoria fluviale più antica di Roma, poiché le precedenti sono andate distrutte o perdute. A metà della strada, la copertura è affrescata con un cielo stellato: troviamo una “madonnella” ad olio di autore ignoto. Collocata in loco intorno al 1800, sostituisce un’originaria statua lignea della Vergine. Secondo le fonti, era oggetto di radicata devozione popolare, ormai smarrita.
Fino al Seicento, l’unica fonte di illuminazione del passaggio coperto era collocata proprio al di sopra dell’effigie di Maria, che, in questo modo, appariva ai pellegrini diretti alla Basilica di San Pietro, come un vero e proprio faro che squarciava le tenebre del peccato.