
Tra fiaba e realtà: la Casina delle Civette a Villa Torlonia
Villa Torlonia e la sua storia: il principe Giovanni Torlonia jr. era il rampollo di due tra i più illustri casati italiani: i Borghese, da parte di padre, ed i Torlonia del ramo materno. Nato a Roma nel 1873, fondatore della Banca del Fucino, fautore della bonifica del porto di Traiano e senatore del Regno d’Italia nel 1920, concesse a Benito Mussolini, come residenza ufficiale, la bellissima Villa che si trova sulla via Nomentana.
Per sé, mantenne solo una dépendance nel parco, la cosiddetta Capanna Svizzera, ma la fece restaurare completamente, dedicandola idealmente civetta, uccello notturno simbolo della saggezza (era uno degli attributi della dea Atena) e della chiaroveggenza.
Villa Torlonia: la Casina delle Civette e la sua “bizzarra” architettura
Dal punto di vista stilistico, la Casina delle Civette di Villa Torlonia, è un capriccio architettonico, un bizzarro incrocio di elementi eterogenei, che sembrano assemblati da un folletto.
Il piccolo uccello notturno è ripetuto ossessivamente sugli stucchi, sugli arredi, sulle boiserie, sui parati, oltre che sulla magnifica serie di coloratissime vetrate, realizzate tra il 1908 e il 1930 dal maestro vetraio Cesare Picchiarini su disegno di due tra i più celebri esponenti dell’Art Noveau romano: Paolo Paschetto e Duilio Cambellotti.
Dopo un lunghissimo periodo di abbandono e rovina, grazie a una coraggiosa e meticolosissima opera di restauro, nel 1997 la Casina delle Civette è stata restituita agli sguardi ammirati e sorpresi dei visitatori.