
La cortigiana e la Vergine: La Madonna dei Pellegrini di Caravaggio
La ‘Madonna dei Pellegrini’, o ‘Madonna di Loreto’, è una grande tela dipinta dal Caravaggio tra 1604 e 1606 e custodita nella Cappella Cavalletti (la prima a sinistra) della Basilica di Sant’Agostino, nell’omonima piazza. Sin dalla sua prima apparizione, il dipinto destò un certo scandalo: innanzitutto, i pellegrini erano chiaramente due poveracci – l’uno con i piedi incrostati di fango, l’altra con una cuffia sudicia e sdrucita – due popolani, che con i romani condividevano chiaramente la fame, l’indigenza e la miseria, e non certo i pellegrini elegantemente dimessi ritratti nei dipinti coevi. E poi c’era la Vergine: bellissima, ma di una bellezza terrena, carnale, in aperto contrasto con le direttive del Concilio di Trento, che avevano espressamente bandito «tutte le lascivie di una sfacciata bellezza dalle sacre figure». Né era questo il peggio. Per ritrarre la Madonna, Caravaggio – che non si era mai tirato indietro di fronte a una provocazione – aveva scelto come modella Maddalena Antognetti, detta Lena, una cortigiana – una prostituta di alto bordo, diremmo oggi – solita dispensare i suoi favori ad alti prelati e ricchi aristocratici. Maddalena era un personaggio di spicco nella Roma dell’epoca, tant’è che appena la tela fu esposta, tutti la riconobbero per quella che era. Lo scandalo fu immediato. La Basilica di Sant’Agostino, tuttavia, sembrava prestarsi particolarmente allo scandalo. Era l’unica chiesa romana, infatti, ad essere frequentate dalle cortigiane, che qui avevano persino dei banchi loro riservati: si trattava delle prime file, in modo che la loro presenza non distraesse eccessivamente gli altri fedeli dalle celebrazioni liturgiche. Qui, la domenica, sedevano Tullia D’Aragona, la bellissima Fiammetta amante di Cesare Borgia figlio di papa Alessandro VI, Giulia campana e Beatrice Pareggi, che all’interno della Basilica fu addirittura sepolta.