… la sventurata rispose: Fulvia Ciancaleoni.

15/10/2019
Blog SaintsTour

Via de’ Ciancaleoni è una stradina stretta, in salita (o in discesa, nella vita è tutta questione di punti di vista) e dall’andamento lievemente incerto e sbilenco che hanno tante vie del rione Monti, strette tra palazzi e botteghe. Al civico n. 45 è ancora visibile un antico stemma araldico, ormai logorato dal tempo, raffigurante un leone rampante: apparteneva alla famiglia Ciancaleoni, da cui la via prende il nome. E proprio una Ciancaleoni, Fulvia, è la protagonista di questa storia ambientata nella Roma del 1767, che ricorda per alcuni versi quella della monaca di Monza. Fulvia era figlia di un nobile Ciancaleoni e di una popolana del rione Monti. Nata in seguito a una violenza, tardivamente riconosciuta dal padre, fu accolta amorevolmente dalle monache di clausura del monastero delle Oblate di Tor de’ Specchi. La vocazione, tuttavia, tardava ad arrivare. In occasione della ricorrenza dei Sepolcri – che il monastero di Tor de’ Specchi celebrava con un’infiorata famosa in tutta la città per la sua magnificenza – Fulvia incontrò Paluzzo Astalli, un giovane romano di nobile famiglia. Fu un colpo di fulmine. I due ragazzi diedero avvio a una fitta ed appassionata corrispondenza, nella quale si giuravano amore reciproco ed eterno. Un amore talmente forte da spingerli a progettare un piano che si rivelerà scellerato: Paluzzo si sarebbe fatto richiudere in un baule da recapitare al monastero di Tor de’ Specchi, così da raggiungere la sua adorata Fulvia e poter fuggire con lei. La prima parte – Paluzzo che si chiude in una cassa – andò effettivamente secondo le intenzioni, ma, purtroppo, il facchino incaricato della consegna ebbe un malore: il baule rimase abbandonato in uno scantinato, all’insaputa delle monache, per giorni. Quando, infine, le religiose si accorsero della sua presenza e lo aprirono, Paluzzo era morto. Alla povera Fulvia non rimase altro da fare, se non prendere definitivamente il velo, consacrando la sua vita alla preghiera, e, forse, al ricordo del suo amore di gioventù.

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